Il 20 febbraio 2025 è uscito nelle sale il film commedia Follemente diretto da Paolo Genovese. A prima vista potrebbe ricordare il celebre film d’animazione Inside Out ma in questo caso non si parla prettamente di emozioni; le voci interiori dei personaggi ricordano più il concetto di archetipi dell’inconscio collettivo, introdotti dallo psicanalista Carl Gustav Jung, che rappresentano modelli universali di comportamento ed esperienza umana.

Trama e struttura narrativa
La pellicola segue la storia di Piero e Lara (interpretati rispettivamente da Edoardo Leo e Pilar Fogliati), due sconosciuti che si incontrano per un primo appuntamento a casa di lei. Il film concentra la narrazione in un’ambientazione circoscritta – l’appartamento di Lara e le “camere” dei loro cervelli – e in un arco temporale ristretto, ovvero durante una sola serata. Questa scelta stilistica rende il film un’analisi psicologica più che una storia d’azione e non può non farci tornare con la mente a Perfetti Sconosciuti (film del 2016 sempre di Paolo Genovese che vanta il maggior numero di remake all’estero).
I personaggi
La particolarità del film risiede sicuramente nella rappresentazione delle voci interiori e delle personalità dei protagonisti, personificate da attori che danno vita alle loro diverse emozioni e pensieri. Questi personaggi raffigurano le diverse sfaccettature che abitano all’interno di Piero e Lara e che, alla fine dei conti, fanno parte di ognuno di noi. Andando più nel dettaglio delle loro personalità interiori possiamo notare come esse siano speculari: quattro voci abitano la testa di Piero e il loro riflesso femminile abita la testa la testa di Lara (possiamo dirlo anche nella maniera opposta chiaramente). Il Professore (Marco Giallini) incarna la razionalità e la prudenza di Piero così come Alfa (Claudia Pandolfi) rappresenta l’autorevolezza e l’intransigenza di Lara, affrontando le situazioni con la logica. Eros (Claudio Santamaria) e Trilli (Emanuela Fanelli) sono la passione, la seduzione, l’impulso e la spontaneità; Valium (Rocco Papaleo) preferisce evitare decisioni, è apatico e disincantato mentre Scheggia (Maria Chiara Giannetta) è anarchica e irrequieta – e anche un po’ diffidente. Infine abbiamo Romeo (Maurizio Lastrico) e Giulietta (Vittoria Puccini) che mostrano un’anima romantica, sensibile, desiderosa d’intimità.
Gli archetipi dell’inconscio
Jung ha teorizzato alcuni archetipi fondamentali e altri secondari. Nel film, questi archetipi rappresentati dalle otto voci interiori offrono una rappresentazione tangibile delle forze psicologiche che guidano le azioni di Lara e Piero. In particolare, possiamo immaginare di associare l’incarnazione dell’identità centrale dell’individuo, il Sé, nei due protagonisti: nel corso della storia essi cercano di mantenere un equilibrio tra le varie parti che si susseguono a intervenire nella loro testa.
L’Ombra simbolizza invece gli aspetti più “oscuri” e repressi della personalità – che sarebbero poi quelli meno accettati da ognuno di noi. Le voci interiori che esprimono dubbi, paure o insicurezze possono essere viste come manifestazioni dell’Ombra, rivelando le vulnerabilità dei protagonisti.
L’Anima e l’Animus rappresentano invece l’immagine che abbiamo interiorizzato della figura della femmina (l’Anima) e del maschio (l’Animus), rispettivamente nella mente dell’uomo e in quella della donna, proiettate quindi molto spesso su chi abbiamo di fronte. E’ per questo motivo che nelle interazioni dei protagonisti possiamo osservare le loro percezioni e aspettative reciproche. Si potrebbe andare avanti ancora per molto tempo citando i vari archetipi di Jung – che sono tanti! – ma ci fermiamo qui, sottolineando il fatto che la scelta narrativa di Follemente offre agli spettatori l’opportunità di acquisire una maggiore consapevolezza delle dinamiche interne che influenzano le relazioni interpersonali.
L’accettazione
Verso la fine del film entra in gioco la discussione tra le otto voci interiori che si incontrano: i quattro personaggi maschili entrano nella “casa” dei quattro personaggi femminili, iniziano a parlare, – inizialmente un po’ schivi gli uni con le altre – a discutere, anche a flirtare, e infine a confrontarsi. Da qui si realizza la fase dell’accettazione, ovvero quel momento in cui le parti entrano in una sorta di pace e si lasciano andare – ed è alla fine il regalo più bello che i protagonisti fanno a loro stessi.
