Il 2 marzo si è tenuta la 97ª edizione dei Premi Oscar presso il Dolby Theatre di Los Angeles. Tra i candidati a miglior film abbiamo visto gli acclamati dalla critica The Substance, Wicked , A Complete Unknown e The Brutalist, ma anche Dune – Parte due, Emilia Pérez, I ragazzi della Nickel, Io sono ancora qui e Conclave. Nonostante alcune statuette siano state vinte da pellicole prodotte dalle grandi case cinematografiche, l’edizione di quest’anno vede senza dubbio il trionfo immenso del film indipendente Anora, vincitore del premio come Miglior film con protagonista Mikey Madison (vincitrice anche lei del premio Miglior Attrice Protagonista).

Un regista “tuttofare”
Il regista Sean Baker è divenuto ormai un simbolo del cinema indipendente americano: con un budget di soli 6 milioni di dollari, Baker ha raggiunto il record di Walt Disney per il maggior numero di vittorie in una sola serata aggiudicandosi – oltre al premio Miglior Film già citato – la Miglior Regia, la Miglior Sceneggiatura Originale e il Miglior Montaggio.
Ciò che risalta all’attenzione è sicuramente un insieme di capacità racchiuse in un solo soggetto, dato che il regista si è dedicato alla scrittura, alla direzione, al montaggio e alla produzione del film senza affidarsi all’aiuto delle major.
La voce del cinema indipendente
Oltre agli Oscar, Anora aveva già conquistato il premio come Miglior Film agli Indipendent Spirit Awards, segnando un momento di svolta per il cinema indipendente: spesso relegato ai circuiti di nicchia, si può affermare che ha sviluppato e acquisito una voce più potente anche nelle arene mainstream.
La regia di Baker – solitamente attento alle realtà marginali e autentiche – regala una visione cruda e realistica, lontana dalle narrazioni maggiormente “patinate” di Hollywood. Il film è stato paragonato a una versione più disillusa e contemporanea del celebre Pretty Woman, offrendo una prospettiva inedita sul mondo del lavoro delle sex workers e presentando un finale totalmente diverso da quello del famoso film del 1990.
Possiamo dire che Anora incarna in maniera maggiore rispetto agli altri film candidati una grande porzione dello spirito del nostro tempo contraddistinto dall’emersione e dalla diffusione del sentimento del disincanto.
La sua vittoria evidenzia il valore e l’impatto delle produzioni indipendenti e d’autore e per questo il suo successo potrà incoraggiare la crescita di nuovi progetti fuori dalle logiche dei grandi circuiti.
Flow – Un mondo da salvare: vittoria della produzione indipendente anche nell’animazione
Il cinema indipendente ha ottenuto un ulteriore riconoscimento con la vittoria di Flow – Un mondo da salvare come Miglior Film d’Animazione. Il film, diretto dal regista lettone Gints Zibalodis, ha superato colossi dell’animazione come Inside Out 2 e Il robot selvaggio, dimostrando che anche produzioni con budget più limitati possono emergere nei circuiti più prestigiosi del cinema mondiale.
Il film è stato realizzato senza dialoghi, usando un’animazione evocativa e una colonna sonora immersiva, ed è riuscito a trasmettere emozioni senza bisogno di parole.
Il regista, noto per il suo approccio sperimentale e minimalista, ha creato gran parte del film da solo, utilizzando software open-source come Blender.
Questo aspetto rende la vittoria di Flow ancora più significativa, evidenziando come il cinema indipendente d’animazione possa competere con le major di Hollywood grazie a creatività e innovazione.
