Roberto Rossellini: l’addio al padre del neorealismo italiano

A 47 anni dalla morte di Roberto Rossellini, non si può fare altro che ricordare il padre del neorealismo italiano nella sua interezza.

Il maestro e la sua trilogia

Figura chiave del neorealismo italiano vive un’adolescenza tra ambienti colti e la sala cinematografica Barberini costruita da suo padre Angiolo, imprenditore edile.

Da lì comincia a sperimentare i percorsi per diventare uno sceneggiatore, un regista.

E’ all’Osteria dei Pittori, ritrovo di attori, pittori, musicisti e scrittori che, con l’aiuto del suo amico Federico Fellini, comincia a scrivere le prime scene di Roma città aperta.

Ho voluto soltanto osservare, guardare obiettivamente, moralmente la realtà”, questa la risposta ai critici che affermavano che l’opera non si atteneva ai canoni classici del neorealismo. Ma la bellezza di raccontare una popolana coraggiosa (Anna Magnani), un prete di strada impavido (Aldo Fabrizi) che si ribella  e  incarna il desiderio degli italiani di uscire dall’oppressione fascista, gli fa vincere la Palma d’oro a Cannes.

“Il cinema ha due ere, il prima e il dopo Roma città aperta” (Otto Preminger).

Il regista e gli attori

Ti scrivo Ti amo

E’ bellissima, altera, superba, come lo erano le dive di un tempo. Premio Oscar a soli 29 anni, svedese ma ormai adottata da Hollywood. Decide di inviare una lettera, breve, in cui esprime al maestro Rossellini, tutto il suo apprezzamento per il capolavoro Roma città aperta. Prima dei saluti aggiunge: “non parlo italiano, l’unica cosa che so dire è ti amo”, firmato Ingrid Bergman. Il regista, già separato da Marcella De Marchis, nota costumista e scenografa, e compagno di Anna Magnani, venne subito rapito dal desiderio di incontrare la Bergman. L’incontro Bergman fu travolgente. La scintilla della passione segnerà uno scandalo che occuperà a lungo i rotocalchi dell’epoca. I due si sposarono nel 1950. Dal burrascoso matrimonio nacquero Roberto jr. (detto Robertino), Isotta e Isabella. Dopo 7 anni  intensi ed irrequieti, i due si separarono ma lasciando scolpito il ricordo di una delle storie d’amore del cinema più chiacchierate e divisive di sempre.

Il suo testamento

L’addio

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