Il 6 aprile si celebra la Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, un’occasione per riconoscere il valore dello sport non solo come competizione, ma anche come veicolo di inclusione, crescita e riscatto personale. Il cinema ha raccontato lo sport in varie forme, dalle imprese eroiche degli atleti alle battaglie per l’uguaglianza, passando per storie di sacrificio, passione ma anche mettendo in luce il lato oscuro dell’agonismo.
Se siete in cerca di ispirazione, noi di Soggettiva vi proponiamo alcuni dei migliori film sportivi da (ri)scoprire.

Million Dollar Baby (2004)
Million Dollar Baby, diretto e interpretato da Clint Eastwood, è un intenso dramma sportivo che esplora il mondo del pugilato attraverso una storia di ambizione, sacrificio e legami profondi.
La protagonista è Maggie Fitzgerald (Hilary Swank), una cameriera con il sogno di diventare una pugile professionista. Si affida all’allenatore Frankie Dunn (Clint Eastwood), un uomo solitario e disilluso. Inizialmente rifiuta di allenarla ma poi si lascia conquistare dalla sua determinazione. Con il supporto del suo amico Scrap (Morgan Freeman), ex pugile e voce narrante del film, Frankie trasforma Maggie in una campionessa.
Il film ha vinto ben quattro premi Oscar, tra cui Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Attrice per Hilary Swank e Miglior Attore non protagonista per Morgan Freeman.
Momenti di gloria (1981)
Momenti di gloria è un classico del cinema sportivo diretto da Hugh Hudson e vincitore di quattro premi Oscar, tra cui Miglior Film e Migliore Colonna Sonora, grazie all’iconico tema musicale di Vangelis.
Ambientato negli anni ’20, il film racconta la storia vera di due velocisti britannici che gareggiarono alle Olimpiadi di Parigi del 1924: Harold Abrahams (Ben Cross), un ebreo determinato a superare i pregiudizi e dimostrare il suo valore, ed Eric Liddell (Ian Charleson), un cristiano scozzese che corre per la gloria di Dio.
Con scene memorabili come la corsa sulla spiaggia a rallentatore, accompagnata dalla celebre musica di Vangelis, Momenti di gloria è più di un semplice film sportivo: è un inno alla passione e all’integrità, capace di ispirare ancora oggi.
Sognando Beckham (2002)
Sognando Beckham, diretto da Gurinder Chadha, è una commedia sportiva che mescola calcio, cultura e autodeterminazione.
La protagonista è Jess Bhamra (Parminder Nagra), una ragazza indiana che vive a Londra e sogna di diventare una calciatrice come il suo idolo, David Beckham. Tuttavia, la sua famiglia vuole che segua un percorso più convenzionale, tra studio e matrimonio. Quando Jess entra segretamente in una squadra femminile e fa amicizia con Jules (Keira Knightley), deve destreggiarsi tra il suo amore per il calcio e le aspettative dei suoi genitori.
Grazie a un mix di comicità, emozione e dinamiche sportive, Sognando Beckham è diventato un cult della celebrazione della passione per il calcio senza barriere.
Invictus – L’invincibile (2009)
Invictus, diretto da Clint Eastwood, è un film ispirato a eventi reali che racconta il potere unificante del rugby in un Sudafrica appena uscito dall’apartheid.
La storia segue Nelson Mandela (Morgan Freeman) nei suoi primi da presidente, con il paese ancora diviso tra bianchi e neri. Mandela vede nella Coppa del Mondo di Rugby del 1995 un’opportunità per unire la nazione. Decide quindi di sostenere la squadra degli Springbrooks, a lungo considerata un simbolo dell’oppressione da parte della popolazione nera.
Con l’aiuto del capitano François Pienaar (Matt Damon), Mandela ispira la squadra a compiere un’impresa impossibile: vincere il torneo contro ogni previsione.
I, Tonya (2017)
I, Tonya, diretto da Craig Gillespie, è un biopic anticonvenzionale che racconta la controversa carriera della pattinatrice su ghiaccio Tonya Harding, interpretata da Margot Robbie.
Il film ripercorre la sua vita tra successi e scandali, mostrando la sua infanzia difficile con una madre dura e autoritaria (Allison Janney, premiata con l’Oscar), l’ascesa nel pattinaggio artistico e il famigerato “incidente Nancy Kerrigan”.
Più che un classico film sportivo, I, Tonya è una riflessione sulla fama, l’oppressione mediatica e la lotta per il riconoscimento in un mondo elitario. Il film mescola interviste fittizie, scene in stile documentario e una colonna sonora anni ’90, dipingendo un ritratto crudo e dissacrante di un’atleta talentuosa ma autodistruttiva.
