Capitolo IV – I primi kolossal: Cabiria (1914)

Cabiria: visione storica del terzo secolo a.C. di Giovanni Pastrone, narra le vicende della figlia di un nobile Romano (interpretata da Carolina Catena) rapita insieme alla nutrice Croessa (Gina Marangoni) da pirati Fenici durante la seconda guerra punica, nel III secolo a.C., e in seguito liberata da una spia romana aiutata dal suo schiavo, il muscolo Maciste (Bartolomeo Pagano).

L’opera risulta ancora oggi grandiosa e spettacolare come quando uscì nelle sale nel 1914. Fu la prima audace e originale, dal punto di vista visivo, di varie pompose pellicole realizzate prima del conflitto mondiale che si rifacevano alla storia romana magnificando i fasti del passato imperiale. 

I primi kolossal

Scene chiave

Il rapimento di Cabiria: nella confusione generale seguita all’eruzione dell’Etna, una bambina, figlia di nobili romani, è dispersa e viene data per morta. In seguito viene rapita insieme alla nutrice Croessa dai pirati, che la vendono ai Cartaginesi, da sempre nemici dei Romani.

Il sacrificio scampato: Cabiria è prescelta come vittima sacrificale. La folla si raduna presso il tempio di Moloch, ma la ragazzina viene salvata dal nobile romano Fulvio Axilla (Umberto Mozzato) e dal fedele e forzuto schiavo Maciste, impegnato in un combattimento spettacolare.

Il grande connubio Pastrone-D’Annunzio

Cabiria, film del 1914

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